A Roma presso Spazio CuBe è attivo il sostegno psicologico d’emergenza per chi vive un momento di difficoltà e disagio improvviso e per chi è a conoscenza di un problema psicologico di propri amici e famigliari.
Le richieste sono le più varie:
Dopo il primo colloquio, basato sull’ascolto del problema e sull’accoglienza della persona, verrà concordato il percorso più adatto alle esigenze individuali.
Il servizio si svolge il sabato, la domenica e nei giorni festivi nell’orario 9:00 - 21:00, chiamando direttamente il numero 3338575499 per le modalità di incontro in tempi brevissimi.
Approfondimenti
Il servizio si rivolge sia a persone la cui sofferenza si protrae da tempo e si accentua per diversi motivi, sia a persone che vivono improvvisi ed apparentemente immotivati momenti di difficoltà a seguito di problematiche di salute, di relazione o di lavoro.
L’intervento proposto è immediato ed è basato su alcuni concetti fondamentali che ne fanno il vero punto di forza: accoglienza, ascolto, relazione ed empatia. Il tutto in un ambiente confortevole e riservato nel quale trovare la soluzione ai problemi.
Perché è importante rivolgersi subito ad uno psicologo?
Se un evento traumatico ti ha scosso o non riesci proprio a lasciarti alle spalle certe emozioni che ti tormentano, rivolgerti a uno psicologo può aiutarti a riprendere in mano la tua vita. A tutti capita di attraversare momenti di dolore, tristezza e stress, ed a volte è difficile capire quando è il caso di consultare un professionista. Se riconosci certi campanelli d'allarme e sai come chiedere aiuto, puoi imboccare la strada giusta per iniziare a sentirti meglio da subito.
L'ansia è uno dei problemi più diffusi per cui chiedere il nostro supporto ed aiuto. Tutti ne hanno sofferto o ne soffrono tuttora di tanto in tanto, e viene vissuta in modo molto diverso da individuo ad individuo, ma per qualcuno può essere un'esperienza paralizzante, soprattutto quando genera malessere, non si riesce a dormire bene e si vive con un continuo senso di disagio.
Esistono diversi tipi di ansia che possono essere scatenati da svariate situazioni e diversi fattori. A volte può essere così intensa da arrivare a scatenare un attacco di panico, una sensazione di malessere, terrore improvviso e sensazione di perdita di controllo con sudorazione, tachicardia e senso di svenimento.
Molto spesso l’ansia è generata da un trauma, soprattutto se improvviso ed inaspettato. Molte volte le persone hanno difficoltà ad affrontare un trauma, come un incidente, un abuso, una violenza o la perdita di una persona cara.
In questi casi il dolore, la tristezza ed il senso di sconforto sono emozioni normali, ma a volte possono essere così intensi da generare un malessere insopportabile. In questi casi non si può fare tutto da soli ed uno psicoterapeuta può aiutarti a facilitare il processo di accettazione e di elaborazione per tornare a star bene il prima possibile.
Molte persone si rivolgono a noi per conflitti e problemi di relazione. A volte non si ha bisogno di aiuto solo dal punto di vista individuale, in alcuni casi è necessario risolvere i problemi di una relazione difficile. Se stress e litigi sono all'ordine del giorno, l'intervento di uno psicoterapeuta può migliorare la situazione.
Riconoscere di avere un problema di relazione o di coppia non è sempre facile. Se ti accorgi che tu e la tua partner, i tuoi figli, i tuoi amici o i tuoi colleghi avete difficoltà a comunicare, se i litigi si ripetono sempre più regolarmente e vi causate uno stress reciproco, è probabile che sia giunto il momento di chiedere aiuto. In questi casi è fondamentale affrontare i problemi non appena si manifestano perchè potrebbe salvare la relazione in futuro.
Un altro dei problemi frequenti è quello degli sbalzi d'umore intensi. Al di là dei classici sbalzi d'umore che si manifestano durante pubertà, gravidanza, menopausa o altri eventi stressanti, quelli gravi possono essere un campanello d'allarme.
Spesso si manifestano con il passare bruscamente dall'euforia alla tristezza più profonda, spesso senza alcuna causa, almeno apparente, oppure con nervosismo, rabbia e scatti di ira.
Tutto questo può essere sintomo transitorio di un disagio o può essere indicativo di patologie più strutturate come il disturbo bipolare o un disturbo di personalità.
Una delle situazioni più gravi per le quali è fondamentale richiedere il nostro intervento è quella dei “brutti pensieri” che possono avere la forma di gesti di autolesione, pensieri di morte o addirittura idee di suicidio.
Se hai questi pensieri chiedi subito aiuto! Fallo anche se sospetti che una persona a te vicina abbia questi pensieri. È importante riconoscerli immediatamente ed intervenire tempestivamente rivolgendosi ad un esperto.
In questi casi chiedi il nostro aiuto! I pensieri suicidari possono spaventare e anche mettere in imbarazzo, ma nessuno deve affrontarli da solo.
Alcune domande di persone che si sono rivolte a noi:
Le nostre storie a lieto fine:
B. è una signora di circa 45 anni che soffre da diversi anni di disturbo di ansia. Vive insieme al figlio che si occupa di lei. Ci chiama una domenica mattina, è sola a casa e si sente molto angosciata. Quando arriva B. a studio è ancora visibilmente agitata: non riesce a stare ferma e sembra molto confusa. Ci sediamo e le chiedo di raccontarmi di lei e del suo malessere. La signora B. è molto sola, da tempo ormai il marito è morto e dal quel giorno la sua vita non ha più senso. La accolgo con comprensione e sin da subito iniziamo un colloquio intimo in cui la signora B. inizia a tranquillizzarsi. Concordo con la signora B. degli incontri settimanali in cui potrà trovare accoglimento e stimoli per ricominciare a vivere con equilibrio e progettualità. La signora B. vuole ritrovare la serenità di occuparsi di sé tessa e di suo figlio, ha anche un nipotino in arrivo che la occuperà come nonna. L’urgenza di questa domenica sembra rientrata e al termine del colloquio è più tranquilla e più lucida nel pensiero.
M. è un ragazzo di 17 anni, studente delle superiori. Ci chiama perché è in crisi: la sua ragazza lo ha lasciato.
M. è disperato: non mangia, dorme male di notte e di giorno guarda continuamente il cellulare in attesa di un messaggio da parte della sua ex; quasi non trova la forza di alzarsi dal letto. Sente che nessuno lo può aiutare. Nessuno lo capirebbe.
Ci incontriamo in studio. M. viene accolto nella sua sofferenza. È molto silenzioso ha un nodo in gola e versa molte lacrime. Piano piano, analizziamo la situazione, mettendo in evidenza le sue risorse interne (l’intelligenza, il contatto con le proprie emozioni, la capacità di chiedere aiuto).
Dopo un colloquio di un’ora M. si rende conto che ha tutti i mezzi per trasformare la sofferenza in un’occasione per crescere ed imparare a prendersi cura di sé.
Al termine del colloquio M. è più sereno. Adesso sa come affrontare il tutto; adesso sa come volersi bene.
R. è una mamma di 48 anni disperata ed esausta. Suo figlio T. di 15 anni da circa tre anni non esce più di casa. Ha abbandonato la scuola, gli amici e il suo più grande interesse, il calcio, per starsene tutto il giorno in camera sua davanti al Pc.
T. non ha più contatti umani, mangia da solo in camera, dorme di giorno e la notte gioca al computer.
R. vorrebbe aiutarlo, non riesce a vedere il figlio ridotto così. Racconta che T. è sempre stato un ragazzo socievole e sorridente, sognava di diventare un calciatore, era uno studente modello.
R. capisce che non c’è molto tempo ancora, che deve aiutare suo figlio T.
R. adesso è consapevole che suo figlio è un Hikikomori e ha bisogno di aiuto. Tutta la famiglia ha bisogno di aiuto.
Un sabato sera verso le 19.30 ci chiama. Piange, per l’ennesima volta suo figlio T. rifiuta un invito di amici in pizzeria. La mamma chiede aiuto, viene in studio e viene accolta nella sua disperazione e nel suo dolore. Concordiamo per il giorno dopo una visita a casa per parlarne con il ragazzo. La signora R. si sente sollevata, finalmente è riuscita a raccontare a qualcuno il suo dolore. Non lo aveva mai fatto, si vergognava molto di questa situazione. Adesso sa che chiedere aiuto è la strada giusta per cambiare le cose.
R. ha una grande forza, riuscirà ad aiutare suo figlio T.
È domenica mattina. E come tutti i week end da ormai quattro anni la signora M. di 49 anni e il signor C. di 52 anni, sposati da 17 anni litigano. Hanno due figli: un ragazzo di 15 anni ed una bambina di 10. Ci telefona la signora M., raccontando che non ha più voglia di portare avanti il matrimonio in questo modo. La settimana lavorativa scorre in maniera abbastanza serena, ma le ore del week end sono interminabili perché il contatto con il marito sta diventando impossibile.
Lei vorrebbe che il marito del week end si dedicasse alla famiglia, di contro il marito vorrebbe riposare e dedicarsi ai suoi Hobby. Motivo di litigi continui e ripicche di ogni genere.
La signora M. è consapevole di vivere una crisi matrimoniale, ma ha volontà di voler risolvere i problemi partendo innanzitutto da sé stessa, la incontriamo in studio.
Concordiamo un percorso di terapia di coppia efficace e che ci sta dando moltissime soddisfazioni.